Carpi: Storia, Arte e Misteri nella Pianura Modenese

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La magnifica città di Carpi è immersa nella pianura modenese, e con il suo incommensurabile bagaglio storico, artistico e culturale, rappresenta una meta da non perdere. Questo luogo vanta un passato antico, le cui tracce giungono fin dalla preistoria, ma anche un percorso storico ricco ed affascinante caratterizzato da bellezze artistiche ed architettoniche che ne impreziosiscono la realtà urbana.

Le origini del nome “Carpi”

Le origini del suo nome sono ancora oggi un argomento di discussione: c’è chi sostiene derivi dalla tipologia dei boschi di carpino presenti nell’antichità, chi invece la lega alla figura del re dei longobardi, Astolfo, che decise di fondarla dopo aver ritrovato il suo falcone, proprio tra gli alberi di carpino. Un’altra teoria, mai confermata, sostiene che sia frutto di un massiccio esodo di persone provenienti dai Balcani.

Una passeggiata nell’arte cittadina

La città vanta luoghi di interesse artistico. Uno di questi è il Castello dei Pio, collocato al centro cittadino, costituito da più edifici nati in momenti storici differenti, dal Medioevo fino dopo il Rinascimento. Al piano terra dello stabile si trova il Museo Monumento al Deportato, incentrato sul periodo storico relativo alle deportazioni e dei campi di concentramento nazista.

La Basilica cattedrale di Santa Maria Assunta, Duomo cittadino dal 1979, venne duramente colpita dal terremoto del 2012 e riaperta al pubblico nel 2017. L’interno della chiesa, a tre navate, è ricco di opere d’arte di grande valore, tra cui affreschi, dipinti e sculture.

La Cattedrale si affaccia su piazza dei Martiri, la terza piazza più grande d’Italia, il cui nome deriva da quattro patrioti carpensi che vennero fucilati durante la seconda guerra d’indipendenza. La piazza si sviluppa lungo un portico laterale (Portico Lungo), costituito da 53 colonne con 52 arcate rinascimentali.

Carpi tra enogastronomia, leggende e misteri

La zona è rinomata per le prelibatezze culinarie, tipiche dell’Emilia Romagna. Tra i piatti tipici troviamo il Parmigiano Reggiano DOP, il Lambrusco, la mostarda fina di Carpi, lo zampone, il cotechino, la pera IGT, il prosciutto di Modena.

Sul podio, l’aceto balsamico DOP, prodotto dalla lavorazione delle uve locali attraverso un processo di acetificazione ed invecchiamento. In tal senso, merita una visita l’Acetaia Comunale, situata nel sottotetto di Palazzo Scacchetti, nel cuore del centro storico di Carpi. L’Acetaia è costituita da 3 batterie di botticelle pregiate, denominate Maria Beatrice, Caterina e Adelaide, e da 2 botti madre; l’aceto che qui viene prodotto è spesso donato ad ospiti illustri.

Carpi non è soltanto enogastronomia, la sua storia è ricca di leggende e misteri. Una di queste è quella di Re Astolfo, che era solito cacciare col suo fidato falco. Durante una di queste battute, l’animale non fece più ritorno e così il sovrano fece un voto, avrebbe costruito una città ed una chiesa dedicata alla Madonna nel luogo dell’eventuale ritrovamento. Il falco venne trovato su un ramo di un grande albero carpense, e ciò porto alla fondazione della città.

Un’altra leggenda è legata alla figura di una dama chiamata Bianca, moglie di uno dei signori dei Pio. Il marito della donna era una persona crudele, tanto che la povera Bianca decise di gettarsi dalla finestra del castello. Ma prima di far ciò, lanciò una maledizione: chi l’avesse rivista aggirarsi in camice bianco sarebbe morto dopo tre giorni con atroci sofferenze. E così fu: il marito rivide il fantasma della moglie e morì in modo straziante. Ancora oggi, pare che la donna appaia aggirandosi tra le stanze del castello.

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