La lavorazione all’uncinetto, dal XIX secolo ai giorni nostri

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Quali sono le origini dell’uncinetto e come ha iniziato a tramandarsi l’arte del ricamo?

Quella dell’uncinetto è proprio una lavorazione senza età. Ma quali sono le sue origini e come ha iniziato a tramandarsi l’arte del ricamo? Ecco cosa abbiamo scoperto in proposito.

Le origini della lavorazione dell’uncinetto sono antichissime. La studiosa americana Mary Thomas attribuisce la genesi dell’uncinetto alla penisola araba, da cui poi si è diffuso in tutto l’oriente. Secondo un’altra scuola di pensiero, però, la nascita della lavorazione all’uncinetto risale al XIX secolo in Europa, e per la precisione in Baviera. Qui, secondo la leggenda, una signora voleva a tutti i costi riprodurre a maglia il disegno del fiocco di neve. Ci riuscì utilizzando un filo di cotone e un grosso ago ricurvo, dando così vita alla lavorazione con l’uncinetto.

L’intervento della regina Vittoria

Inizialmente, la lavorazione all’uncinetto veniva utilizzata per produrre un sostituto economico del merletto tradizionale e, per questo, acquisì la reputazione di mestiere di rango inferiore. Le cose cambiarono grazie all’intervento della regina Vittoria, che iniziò ad acquistare i pizzi realizzati all’uncinetto dalle donne irlandesi (che, in questo modo, si guadagnavano da vivere dopo la carestia di patate) e conferì poi a questo tipo di lavorazione il sigillo reale di approvazione.

L’uncinetto durante la guerra

Gli anni Venti e Trenta del ‘900 hanno visto l’uncinetto passare da una lavorazione finalizzata all’abbellimento decorativo ad un metodo di produzione di interi capi. Durante la guerra, poi, sia in Gran Bretagna che negli Stati Uniti le donne sul fronte interno potevano contribuire allo sforzo bellico ricamando capi utili per le truppe.

Il boom dell’uncinetto tra anni Sessanta e Settanta

Il boom dell’uncinetto arrivò solo tra anni Sessanta e Settanta quando, oltre che per abiti e accessori, iniziò ad essere usato per la creazione di articoli per la casa. Oggi è tornato nuovamente di moda, e da Dior a Dolce&Gabbana è un appuntamento fisso in passerella, ma anche da Zara e nei negozi vintage.

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