Per fare la spesa gli italiani scelgono i discount

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I discount la fanno da padroni nel panorama della grande distribuzione tra gli italiani: +10,1% di vendite

Per fare la spesa gli italiani scelgono i discount, e cioè quei supermercati di vendita al dettaglio con prezzi fortemente ridotti grazie a un limitato assortimento di prodotti non di marca e al contenimento delle spese di allestimento e del servizio. Parliamo, per esempio, di punti vendita come Eurospin, Md, Dico, Lidl, Aldi, Penny, Todis.

Secondo quanto emerge da un’indagine condotta da Coldiretti, infatti, solo nel mese di aprile 2022 le vendite dei discount sono aumentate del 10,1%, un balzo che si è confermato in assoluto come il più elevato tra tutte le tipologie della grande distribuzione alimentare.

Grande distribuzione alimentare che, dal canto suo, ha invece registrato un aumento delle vendite pari al 5,5% su base annua. Cifre positive, direte voi. Non esattamente, in realtà. Coldiretti fa infatti presente che l’incremento nel tasso degli acquisti fa in realtà riferimento all’aumento dei prezzi dei prodotti (non a caso, infatti, le quantità degli alimentari comprati si è ridotta dello 0,8%).

A cosa è legato il successo dei discount

Per spiegare il successo dei discount, secondo Coldiretti, bisogna considerare diversi fattori. Non solo il cambio delle abitudini di acquisto degli italiani, ma anche l’inflazione, l’aumento generale del costo della vita così come il contesto internazionale caratterizzato ora dalla guerra in Ucraina.

“Il balzo dei discount – spiega Coldiretti in una nota – evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo, nel tempo della guerra”.

“Gli aumenti record delle quotazioni per i prodotti energetici e le materie prime si riflettono, infatti, – continua la nota – sui costi di produzione del cibo ma anche su quelli di confezionamento, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi”.

“Una situazione che – conclude Coldiretti – nei Paesi più ricchi provoca inflazione, mancanza di alcuni prodotti e aumenta l’area dell’indigenza alimentare ma anche gravi carestie nei Paesi meno sviluppati”.

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