Presepe napoletano: i personaggi ed il loro significato

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L’arte presepiale napoletana si caratterizza per la ricostruzione di un ambiente settecentesco all’interno del quale si muovono diversi personaggi, ognuno dei quali assume un significato ben preciso.

Paesaggio

Il paesaggio del presepe napoletano si caratterizza di tre montagne che custodiscono tre grotte, all’interno di una zona intervallata da sentieri tortuosi, disseminati verso la grotta situata in basso. Bisogna scendere nelle tenebre (i sentieri tortuosi) prima di raggiungere la luce, cioè la rinascita rappresentata da Gesù Bambino. Non può mancare il ponte che simboleggia il passaggio verso l’ignoto, ed un fiume che scorre, allegoria del tempo che non si ferma, simbolo della vita stessa.

Benino

Il primo personaggio che troviamo è Benino, il pastore dormiente, posizionato all’inizio della prima discesa. Ci sono diverse leggende su di lui, alcune di queste raccontano che il presepe sia nato proprio da un suo sogno e che cesserebbe di esistere nel momento in cui lui dovesse risvegliarsi. Benino è il simbolo d’attesa del Natale, il cammino di ogni uomo verso questo evento unico e miracoloso.

Il cacciatore ed il pescatore

Entrambe le figure sono legate al fiume: il pescatore, raffigurato con la canna da pesca in mano, ha sempre accanto a sé il banco del pesce e simboleggia la vita. Il cacciatore, invece, tiene in mano un fucile e rappresenta la morte. I due personaggi raffigurano il ciclo di vita, collegati alla dualità con il mondo celeste e quello dell’Ade.

La lavandaia

Vicino al fiume si trova anche la lavandaia, intenta a lavare i panni in ginocchio. Nel presepe napoletano, le lavandaie rappresentano le levatrici che accorrono ad aiutare la Vergine per la nascita di Gesù. I teli usati per pulire il Bambinello sono puliti e candidi, a simboleggiare la verginità di Maria.

La Sacra Famiglia

La grotta centrale del presepe è occupata dalla Sacra Famiglia. La Madonna è vestita di rosa ed indossa un mantello azzurro, mentre San Giuseppe viene abbigliato con un abito viola ed un mantello giallo. In mezzo troviamo il bue e l’asinello che rappresentano simbolicamente il bene ed il male, due forze contrapposte che col loro equilibrio, mantengono l’ordine nel mondo.

I Re Magi

I Re Magi, ovvero Baldassarre, il più vecchio in sella al cavallo nero, Gasparre il giovane, che monta un cavallo bianco e Melchiorre, il moro con il cavallo fulvo, rappresentano il mondo e il tempo che si ferma alla nascita di Gesù. I tre cavalli dei Magi simboleggiano i tre momenti del giorno: notte, mezzogiorno e alba.

Zi’ Vicienzo e zi’ Pascal

Zi’ Vicienzo e zi’ Pascal si presentano come due amiconi allegri e spensierati, ma simboleggiano invece due realtà contrastanti: uno il carnevale e l’altro la morte.

Ciccibacco

Vicino la grotta della Sacra Famiglia si trova Ciccibacco, la personificazione del Dio pagano Bacco. Con il suo aspetto rubicondo, il ventre prominente è spesso circondato da zampognari e suonatori di flauto che richiamano i riti dionisiaci in cui ci si abbandonava all’ebbrezza e all’eccesso.

La zingara

La tradizione vuole che la zingara avesse predetto la nascita di Gesù e poi, per aver peccato di presunzione, fosse stata trasformata in civetta. La zingara che tiene in braccio un bambino rappresenta la Fuga in Egitto, mentre quella senza neonato simboleggia la Passione di Cristo.

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